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Lunetta della volta a stella del primo cappellone. Affresco cinquecentesco di S. Giovanni evangelista.


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Ciborio trasferito definitivamente dallo stallo dell'arciprete nel primo cappellone di sinistra al posto della statuetta di San Luigi Gonzaga .

 

 

La fabbrica e le sue prime importanti metamorfosi

E' durante il 1500 che il tempietto eretto a seguito dell'ampliamento della cappella originaria subisce una evoluzione interna ed un ampliamento molto importante.
Si realizza una pavimentazione con lastre di pietra locale, consona con la caratteristica ambientale; si arricchisce di numerosi nuovi arredi di un certo pregio (affreschi in stile bizantino alle pareti); viene demolito l'altare basilicale sistemato originariamente nell'abside terminale; si realizza l'attuale presbiterio.
I segni di questa operazione sono venuti alla luce quando, a seguito di interventi non proprio ortodossi compiuti negli anni '80, è stata modificata la posizione di parti del coro.

Una attenta indagine ha infatti evidenziato la non connessione con il corpo principale della fabbrica dei conci di pietra usati per la detta realizzazione, completamente diversi per grandezza e manifattura. Abbiamo notato anche che le pareti esterne del presbiterio sono state realizzate secondo la stessa tecnica.
Osservazione della non connessione dei conci della fabbrica con quelli del presbiterio

Nel detto sito vengono sistemati sia il coro ligneo in noce nostrano; sia l'installazione sulla nuova parete di un altare in legno intagliato e dorato (vedi infra); sia l'utilizzo dello spazio libero a luogo di sepoltura dei componenti il Capitolo; sia la sistemazione vicino allo stallo dell'arciprete di una mensa marmorea con il bassorilievo in pietra leccese (Ciborio, 1544) ed, infine, vengono edificati i cappelloni e i nuovi altari lungo la navata di sinistra (entrando dalla porta principale).

L'aggiunta dei detti cappelloni e la presenza del campanile in attacco alla facciata originale, solo di poco già non in linea con essa, porterebbero a ritenere che detta torre campanaria in origine, forse pure dello stesso stile, ma non delle dimensioni attuali, fosse posizionata nella parte posteriore del manufatto, come in quasi tutte le fabbriche di tali caratteristiche architettoniche (tranne quelle Palatine esistenti nella provincia barese); tale manufatto giammai è in attacco alla facciata principale, perché, come possiamo constatare, stravolge l'aspetto stilistico della stessa, mozzandone una parte. Nel nostro caso, però, se fosse rimasto nella parte posteriore avrebbe impedito il corretto allineamento del presbiterio.
Pur di conseguire la conoscenza degli avvenimenti sopra citati sono state rovistate una grande quantità di scartoffie del '500, lavori storici del '600 e i non pochi volumi del Codice Diplomatico Barese, Barlettano, Cupersanense e Cassinense, Blasonari antichi e recenti, ma l'esito, purtroppo, è stato negativo (vedi infra, cap. IV).

 

 

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