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Ipotesi della presenza del piccolo bassorilievo

 

 

 

 

 

Il piccolo bassorilievo

Il Tagarelli evidenzia che «sull'esterno della parete del primo cappellone in direzione Nord-Nord Est è sito un bassorilievo dalle dimensioni di 0,46x0,20 costituito dalla scultura di due leoni con le fauci aperte e con le teste rivolte all'infuori, retrospicienti, mentre la zampa destra dell'uno e la sinistra dell'altro sono congiunte in alto».

A parere dello scrittore il reperto avrebbe il significato «di due forze che si uniscono e si collegano sia per ricordare uno dei grandi avvenimenti storici del tempo della costruzione della Chiesa cio‘ o la lega strettasi fra la S. Sede e i Normanni, o la riunione nel Papa dei due Poteri temporali e spirituale, approvata e sanzionata, sotto il titolo di "Dictatus Papae", dal concilio tenuto a Roma il 1076».
Attualmente il bassorilievo è poco leggibile per l'usura dei conci di pietra sui quali fu realizzato.
Ebbene, piacerebbe sapere dove il nostro concittadino ha trovato tutte queste notizie. Purtroppo, come dicevamo allÕinizio, documenti non se ne trovano, e quelle del Pinto e del Tagarelli, seppur allettanti, sempre congetture sono e resteranno finché non saranno adeguatamente provate [1].
Quel che è certo, invece, è che all'epoca in Noja c'erano due istituzioni amministrative di feudi: quella privata della corte del duca e quella demaniale del Regno di Napoli affidata al regio Balì, che istituzionalmente era l'Amministratore della demaniale Universitas populi nojana e il responsabile della manutenzione, dell'adeguamento del manufatto al crescente numero dei fedeli e del buon espletamento in esso del culto.
Infatti, quando l'Arcivescovo disponeva di far visita pastorale nella nostra Terra, a rappresentare il Governo napoletano era proprio il Balì, mentre gli amministratori locali erano figure di secondo piano (cfr. verbali delle visite pastorali).
A quale titolo, quindi, il De Vulcano avrebbe provveduto ad ampliare l'originaria cappella?
Ma se non fu il De Vulcano, chi altri avrebbe potuto farlo?

 

Note

1 Tra le tante carte conservate nell'Archivio Storico della fabbrica sono state reperite una decina di domande a stampa, di iscrizione a Crociata (non si evince a quale), ma su una di esse è scritto: hanno fatto domanda un prete ed un artigiano. Furono costoro gli «animosi nojani» partecipanti alla terza Crociata, i quali al comando del De Vulcano si distinsero per atti di valore tali che l'imperatore Federico II «immortala, nominando primo Conte di Noja» il loro condottiero?


 

 

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