Del Consiglio di Famiglia e Patronato dei Minorenni
Intanto sorgono in altre zone della Puglia iniziative benefiche a favore dei meno dotati. Il cav. de Marinis, Procuratore Generale del RE in Trani, nell’aprile del 1893 tramite il Prefetto Ferrari, invia ai Presidenti delle Congregazioni di Carità della Provincia di Bari Delle Puglie una circolare, con la quale, comunica l’istituzione della Società di “Patronato per i minorenni”, ente a cui si aderisce con la sola firma. Le adesioni comportano, però, l’inserimento nei bilanci futuri di una somma cospicua per far fronte alle spese dell’Associazione.
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L’istituzione del “Consiglio di Famiglia o di Tutela” va dal I ottobre 1886 e dal 3 aprile 1888, sino al 18 ottobre 1896. È possibile pensare che Associazioni del genere non abbiano, anche, finalità speculative? Oggi nascono Associazioni no profit per sfuggire al fisco.
Il Presidente della Congregazione di Carità il 24 aprile 1893, fa presente al Vice Pretore che l’iniziativa è lodevolissima.
Delle Persone partecipanti alle varie iniziative di Beneficenza
Per correttezza mi limito a riportare solo il numero delle persone oggetto delle varie iniziative di Beneficenza.
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L’elenco dei bambini legittimi ed illegittimi, inviato al Procuratore De Marinis, è così scioccante da non potersi immaginare. Dai documenti reperiti risulta che i trovatelli soggetti a tutela erano 65 e i minori soggetti al Consiglio di Famiglia 2. Questi sono sistemati nel “Mendicicomio Vittorio Emauele II” sino al compimento della maggiore età. Uno, trova lavoro presso l’ebanisteria di Pasquale Pignataro, (mest farfall) l’altro intraprende la carriera militare in quel di Lecce.
Delle Balie
Si tratta di donne incaricate del compito istituzionale d’allattamento per deficienza di latte delle madri. Figurano, al tempo avere il domicilio: una in Bari, 12 in Noicàttaro, 16 in Rutigliano e una a Triggiano.
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Noicàttaro, personalmente ritengo che si sia demograficamente ampliato proprio grazie ai bambini illegittimi. Ho riscontrato, infatti, nel consultare i registri dei nati, che nel 1828 su 200 neonati, 90 erano “proietti” (illegittimi). Ai giorni nostri l’ampliamento demografico si è verificato con il trasferimento di numerose famiglie dai dintorni e d’immigrati clandestini e no; e gli abitanti hanno raggiunto il numero di circa 25.000 unità.
Dei Giardini dell’ex Convento dei Cappuccini
I giardini sono, ab antico, recintati con mura di conci di pietra a secco, spesso frananti in proprietà privata.
Nel l930 è il compaesano prof. Senatore Nicola Pende che finanzia la spesa occorrente per sostituire la recinzione con conci di tufo nella parte prospiciente Via Cappuccini verso l’abitato. La parte dei giardini verso l’abitato è data in uso all’impresa (Francesco Sciannameo – Antonio ing. Sforza), che sta operando la sistemazione dell’impianto di fogna nera nel paese.
Finiti i lavori citati, il Comune affida in enfiteusi al sig. Giuseppe Sante Furio i citati giardini, divenuti tendoni di mennavacca ed altri frutti. Parte di detti giardini è utilizzata dal costruttore Guglielmo Rubino, membro del Consiglio d’Amministrazione dell’E. C. A., per realizzavi dei grandi fossi per spegnere la calce viva di fornace, allora molto usata nella costruzione di manufatti.
Attualmente non si sa a chi appartengano, specie dopo che i citati giardini non sono più divisi dai binari ferroviari.