indietroavanti



   
  Il tabernacolo in legno attualmente presente nel convento di S.Fara a Bari.  

 

Arredo e opere d'arte presenti nella fabbrica nel XIX secolo

L'inventario del 1811 redatto dal Comitato Comunale, tra cui compare il noto pittore Giuseppe Demattia, contiene preziose informazioni:

All' altare maggiore vi è un quadro grande, che rappresenta l'immagine della Madonna della Consolazione dipinta su tela e nei due laterali del detto altare vi sono quattro statue di Sante di legno a mezzo busto, una è S. Rosalia, la seconda S. Margherita, la terza S. Irene e la quarta S. Amelia e ciascuna di esse con la reliquia.
All' altare della prima Cappella vi è un quadro grande sopra tela, che rappresenta la SS.ma Annunziata, con una statua a mezzo busto di legno che è S. Felice da Cantalice; al lato sinistro della Cappella, vi è una statua di legno a mezzo busto di S. Serafino da Montegranaro, ed al lato destro la nascita di Nostro Signore Gesù Cristo.
All' altare della seconda Cappella, vi è un quadro grande sopra tela, che rappresenta l'immagine del SS.mo Crocefisso.
All' altare della terza Cappella, vi è una Statua di legno di S. Antonio con altre diverse statuette di legno a mezzo busto; bassorilievi ed altri oggetti d'arte non ve ne sono.
Altarini di dentro la chiesa suddetta: nel primo vi sono tre statue di legno a mezzo busto, una del Patriarca S. Francesco, l'altra di S. Fedele da Sigmaringhen e la terza di S. Giuseppe da Leonessa.
Nel secondo v'è un quadro sopra la tela dell'Immacolata Concezione.
Nel terzo vi è un quadro grande, che rappresenta l'adorazione dei Santi Re Magi dipinti su tela.
In questi altari non vi sono bassorilievi o altri oggetti d'arte.

Dall'inventario del 1863 si apprendono ulteriori notizie sulla fabbrica e variazioni interne intervenute nell'arco di circa quarant'anni:

La chiesa dei reverendi Padri (Frati) Cappuccini è pubblica e P. (Fra) Agostino da Ceglie è il Guardiano; è piuttosto piccola che grande; può contenere circa 100 fedeli.
1 - L'altare maggiore è di legno, ha quattro colonne con capitelli e cornici, vi è un quadro alto dodici palmi e largo otto, sulla cui tela è dipinta la Sacra Famiglia, pittura moderna; al di sopra dell'altare è dipinto il Padre Eterno; ai laterali, fra le colonne, su tela S. Rosalia, la seconda è S. Margherita, la terza S. Irene e la quarta S. Amelia.
2 - All'altare della cappella a mano sinistra vi è un quadro alto otto palmi e largo cinque rappresentante su tela il Crocefisso colle Marie. Al muro di questa stessa cappella vi è un altro quadro di tela, alto palmi dodici e sei largo rappresentante la Madonna, S. Francesco e S. Antonio, ambedue rozzi.
3 - Nel te!zo altare pure a sinistra vi è un quadro alto 8 palmi e largo 4, rozzissimo, rappresenta S. Francesco.
4 - Nella nicchia del 4° altare a sinistra, vi è la statua di S. Antonio da Padova di legno e di grandezza naturale.
5 - Nel 5° altare ch'è il primo a man dritta vi sono tre nicchie dentro le quali vi sono tre statuette di S. Francesco da Paola di carta pesta, Santa Apollonia e Santa Modesta; queste ultime a mezzobusto, fatte rozzamente.
6 - Nell'altro altare appresso vi è un quadro alto palmi 6 e 4 largo rappresentante rozzamente l'Immacolata Concezione.
7 - Nell'altro altare, finalmente, un quadro della medesima dimensione rappresentante l'Arcangelo Raffaele con Tobia, opera recente di Giuseppe Demattia di Noja. A quest' altare si è apposto il sigillo su cera rossa di Spagna, ancora calda, colla impronta della scritta comunale indicante: Amministrazione comunale di Noja.
Ai quadri segnati col numero due e sette si è apposto il sigillo come al numero uno.
La consegnazione di tutto quanto inventariato è effettuata al Padre (Frate) Guardiano Agostino da Ceglie, che appone la sua firma sui modelli compilati.

In nessuno dei citati inventari si accenna all'artistico gran tabernacolo di legno che faceva parte dell'altare del 1600, che Nicola Rotundo fa risalire al 1731 e ritiene essere giapponese (il prezioso oggetto è attualmente conservato presso il convento francescano di S. Fara di Bari). Di questo argomento, reputo molto prudente non parlarne. Un'indagine specifica mi ha consentito di prendere atto che i veri tabernacoli, non quelli ornamentali, di stile simile a quello di cui sopra, ma di dimensioni più piccole, tutti dorati ed uguali, sono presenti soltanto in dodici chiese cappuccine in tutta Italia. Uno di questi l'ho visto nel Convento cappuccino di Bitetto.

 

 

indietroavanti