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La Congregazione di Carità e le Suore

L'Amministrazione Comunale, nell'ottenere dallo Stato la proprietà dell'ex Convento e della piccola chiesa, cerca di attuare gli impegni di istituire e far funzionare l'Asilo comunale e il Mendicicomio, e di far insegnare il ricamo alle giovanette, affidandone la gestione alla Congregazione di Carità locale con Delibera del 1° maggio 1867.

Il Presidente pro tempore di tale istituzione, Agostino Divella, molto probabilmente su suggerimento dell'allora cappellano della chiesa, il can. don Vincenzo Saponaro (1875-1965), dopo la mancata accettazione da parte delle Suore di Carità, dette cappellone per il gran copricapo usato, delle condizioni poste loro dal Comune, il 23 maggio del 1905 fa richiesta alla Madre Generale della Congregazione delle Apostole del Sacro Cuore in Piacenza, suor Clelia Merloni, di inviare in Noicàttaro tre suore, previa accettazione di tutte le condizioni poste dal Comune. La Madre Generale, accettando tali condizioni, il 2 giugno dello stesso anno comunica al Sindaco che il 4 giugno partiranno da Piacenza quattro suore e che giungeranno a Bari il giorno dopo [nota 11]. Così avviene!

Prima della loro venuta (1905), è documentata a Noicàttaro, anche se per breve tempo (poco più di tre anni), dal 19 settembre 1897 al gennaio 1901, l'apertura non ufficiale di un convento di alcune Suore della Santa Famiglia di Penne (Pescara) [nota 12], che, forse, secondo voci circolanti in paese, avrebbero trovato alloggio in un locale di Via Carmine ed ivi aperto un laboratorio per insegnare il ricamo alle giovinette.

Note

11 Cfr. Archivio Storico Casa Generalizia delle Suore Apostole del S. Cuore in Roma.
12 CANDIDO GRECO, Madre Maria Francesca De Sanctis, Fondatrice delle Missionarie della Dottrina Cristiana di L'Aquila e delle Suore della Santa Famiglia di Penne, Arti Grafiche Cantagallo, Penne (Pescara) 2005, pp. 49-72.

 

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