Officiatura del culto
Nel 1867, giusta l'impegno di far continuare nella chiesetta l'officiatura del culto, il Consiglio Comunale ne dà l'incarico al cappellano fra Serafino da Noja, coadiuvato dal sagrestano Alfonso da Noja, laico, entrambi cappuccini residenti in Noja [nota 10]. Nello stesso anno, a seguito della dipartita di costoro, come previsto dalla normativa statale riportata nella Circolare del Fondo per il Culto n. 16/4195 dell'11 novembre 1866, deve sceglieme un altro tra una tema di sacerdoti del posto.
E cosÌ, in una riunione consiliare, con una prima votazione segreta, tra 6 aspiranti viene scelta una terna composta dai sacerdoti don Giambattista Lacoppola, don Francesco Sforza e don Francesco Mummolo; con altra votazione segreta, viene fuori il nome di don Giambattista Lacoppola, che riporta 13 voti su 13 presenti e votanti.
All'epoca, però, perché la nomina fosse valida, era necessario avere un rapporto informativo dei Carabinieri sul prescelto. Infatti il Maggiore Comandante la Divisione di Bari, con Nota n. 1932 del 22 maggio 1967, fornisce al Prefetto le seguenti informative assunte dall' Arma di Rutigliano e di Noicàttaro:
Sul conto dei menzionati Sacerdoti, che sono stati proposti per Cappellano della Chiesa del soppresso Convento dei Cappuccini in quel Comune, dall'oggetto del pregevole foglio controdistinto, risulta che i medesimi sono di buona condotta e di politica e di morale, ma si reputa preferibile il Lacoppola per maggior capacità nel disimpegno di quella carica e per maggior istruzione.
Il Maggiore Comandante la Divisione
(firma illeggibile)
Note
10 Delibera consiliare n. 75 del 1° maggio 1867.
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