Leggenda del rinvenimento dell'icona mariana
Secondo una leggenda popolare, la tavola pittorica della Vergine con il Bambino, che ora si vede sulla parete dell'altare maggiore, sarebbe stata trasportata dalla corrente di una mena [nota 1] proveniente dall'alta Murgia e si sarebbe ferma-ta miracolosamente su greto della lama detta Paradiso, dove fu rinvenuta.
Il racconto leggendario è riportato nel 1746 dal canonico Arcangelo Eliggiis:
In una Lama (risponde al greco «pedion») discosta pochi passi da Noja fu portata la Immagine succennata da un braccio di acqua ivi disteso dalla parte superiore ad Austro, il quale benché oltrepassò quel luogo, pure da esso non iscostossi punto il benedetto Ritratto: onde nel luogo istesso fu decorosamente da' nostri Maggiori collocato, dandoli sufficiente motivo d'intitolare il suo Prototipo nella maniera divisata, per aver occupato quella Terra con detta dimostrazione d'impegnato amore.
Questo testo riviene dall'introduzione del canonico don Arcangelo Eliggiis al fascicolo contenente le Regole e Costituzioni della Venerabile Congregazione e Confraternità di Noja in Bari (vedi la nota n. 3 nella pagina seguente), pubblicate nel 1746 a spese della stessa Congregazione, che si conosce sotto il titolo della Passione e Morte di Nostro Signore Gesù Cristo, all'epoca sotto la direzione spirituale dello stesso canonico.
Il popolo credente ritiene che l'evento del ritrovamento, sebbene leggen-dario, sia in ogni modo un fatto straordinario, ma soprattutto un segnale divino che in quel sito doveva sorgere un tempio dedicato alla Vergine Santissima della Lama, titolo derivante dal luogo del rinvenimento.
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