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Indicazione ex proprietà privata Noya-Sforza.
 


 

 

 

 

Cappella di
SANT' ANDREA

La tradizione e la voce popolare vogliono che non molto lontano dalla costa nojana dell' Adriatico, verso sud, sia esistita una cappella dedicata al citato Santo.

In tempi non molto lontani, gli eredi del barone Noya residenti in Mola di Bari titolarono un loro possedimento terriero costiero S. Andrea, denominazione tuttora riscontrabile, a ricordo di un loro antenato di nome Andrea (vedi storia di Mola Bari: in bibliografia NICOLA UVA, Saggio storico su Mola di Bari, dalle origini ai giorni nostri, Dedalo Litostampa, Bari 1964).

Dagli atti del Comune si è rilevato che il tratturo d'accesso al mare era sbarrato da una catena fissata tra due colonne con la scritta "Proprietà Noya-Sforza". Il Comune, per dare agli abitanti nojani la possibilità di arrivare al mare per le "bagnature", dovette accettare la proposta dei Noya di costruire a sue spese la strada per il Gallinaro, la quale avrebbe permesso di raggiungere i fondi.

Il Decurionato, con propria delibera n. 54 del 1820, approvò la richiesta dei Noya.

 

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