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Capitolo secondo

LA PARROCCHIA DI "S. NICOLA" IN NOICÀTTARO


1. Erezione della Vicaria Curata Perpetua e nomina del primo Vicario Curato

 

Il 1921 è l'anno in cui il sacerdote coadiutore dell?Arciprete di Noicàttaro inizia la sua personale opera svincolatrice dalla Parrocchia di S.MAria della Pace con l'invio all'Arcivescovo di una molto disinvolta istanza, con la quale sostiene «...il bisogno imprescindibile di stabilire in modo definitivo una vera Parrocchia autonoma... » [1] .
E' strano, però osservare come tale iniziativa autonomistica di don Peppino, circoscritta all'ambito ecclesisatico, sia coincisa, solo a distanza di pochi anni, con quella separatista territoriale sottoscritta da un limitato numero di abitanti di Torre Pelosa.
E ancora più strano sarà il constatareche entrambe le iniziative si concludono con successo.
Don Peppino, quindi, vede accolta la sua richiesta , quando l'Arcivescovo mons. Giulio Vaccaro, con la Bolla del 15 novembre 1922
[2] , erige in Noicàttaro, in località Torre Pelosa, la Vicaria Curata di S. Nicola, allo scopo di dare alla popolazione torrepelosina un servizio religioso più stabile.
I suoi confini venfono così definiti; « a Settentrione il mare; a Mezzogiorno la cappella S. Maria del Rito inclusa; sino a tre km. a levante la via che conduce a Mola (contrada S. Andrea), e sino a quattro km. a Pomnente la via che conduce a Bari (contrada S.Giorgio)»
Dopo l'istituzione religiosa della vicaria, occorre adesso ottenere il suo riconoscimento civile, che prevede la dimostrazione, con documenti, di possedere ina certa rendita a norma di Legge.
La Curia, pertanto, cerca di quantificare quella disponibile al momento.
Come primo passo, chiede alla Direzione del Debito Pubblico Italiano di tramutare la rendita annuale di lire mille, riveniente dal deposito nominale a lei intestato di lire ventimila
[3] , a favore della Vicaria Curata S. Nicola appena eretta (Nota del 20 novembre 1922).
Successivamente, per intervento diretto dell'Arcivescovo, vengono aggiunte altre trecento lire, assegnate alla Parrocchia Matrice di Noicàttaro dal fondo Culto per l'esercizio del culto nella Chiesa di Torre Pelosa.
MA l'assenso regio richiesto non viene concesso dalla Procura del Re presso il Tribunale di Bari (nota del 18 dicembre 1923), che esaminando la documentazione esibita, riscontra che la rendita dimostrata è inferiore al minimo legale stabilito di £.1500.

Istituita la Vicaria Curata , l'Arcivescovo mons. Vaccaro chiede alla Sacra Congregazione del Concilio la nomina di un Vicario Curato "senza concorso", poiché la stessa vicaria non ha "congrua" né riconoscimento civile (Nota del 22 novembre 1922).
Ottenutone l'assenso in data 18 dicembre 1922
[4] , l'Arcivescovo, con ola Bolla del 18 gennaio 1923, nomina primo Vicario Curato di San Nicola in Torre Pelosa (Noicàttaro) don Peppino Ardito [5] .

 


[1] Cfr. CURIA METROPOLITANA - Bari, UFFICIO ECONOMATO, Beneficio PArrocchiale S.Nicola, Torre a Mare. Cartella A, foglio 1. In calce a questa istanza (autografa) don Peppino si firma testualmente: «Giuseppe Ardito sacerdote in Torrepelosa (Bari)». Da questo momento in poi, tutta la sua corrispondenza si chiude con l'apposizione di un timbro ad inchiostro con impresso il toponimo Torrepelosa seguito, tra parentesi, da quello del capoluogo di Provincia, Bari, come a ribadire, in tempi ben lontani dall'aggregazione della borgata al Comune barese (1934), la sua opinione che Torre Pelosa fosse già a tutti gli effetti un Comune autonomo della Provincia di Bari (vedi Appendice doc. n° 10).
[2] Cfr. CURIA METROPOLITANA - Bari, UFFICIO CANCELLERIA, Bollario, vol.I, foglio 239-40. Dal testo della citata Bolla arcivescovile si apprende che si trattò dell'erezione della Vicaria Curata Perpetua, cioè di una specie di Parrocchia non autonoma in quanto sempre legata alla Parrocchia-Madre di S.Maria della Pace in Noicàttaro (vedi Appendice: doc. n° 11).
[3] La somma di ventimila lire deriva dal deposito fatto dalla Commissione della madonna del Rito presso la Curia di Bari per l'eventuale erezione di una Parrocchia nel territorio di Noicàttaro. Cfr. CURIA METROPOLITANA - BARI, ARCHIVIO STORICO DIOCESANO, Noja, busta 4, fasc. 112, c: Atto di donazione de3l terreno e della Cappella della Madonna del Rito fatta in favore di Mons. G. Vaccaro - Arciv. protempore di Bari da parte della sig.ra Anna Macario fu Antonio in Suglia PAsseri del 16 aprile 1919, giusta atto per notar Pietro De Riso, operante in Noicàttaro, n° 592 mod. i, vol.43, fog. 69, registrato a Rutigliano il 2 maggio 1919 (artt. 8 e 9 ).
[4] Cfr. CURIA METROPOLITANA - BARI, UFFICIO ECONOMATO, Beneficio Parrocchiale S. Nicola-Torre a Mare, cartella A, foglio 4/B.
[5]
Cfr. CURIA METROPOLITANA - BARI, UFFICIO CANCELLERIA, Bollario, vol.I. foglio 242(v)-243 (vedi Appendice: doc. n° 12).