2. Comune di Noicàttaro e Vicaria
Curata
Con la presenza del Vicario Curato, la chiesa della borgata assume
dei connotati più importanti, tali da spingere il Comune a
mettere a disposizione del Vicario la somma di £. 300 quale
contributo per il miglioramento della struttura della piccola Fabbrica
nonché per sopperire alle aumentate spese per la recente soppressione
del servizio dell'omnibus (Del.ra Cons. n.44 del 1° luglio
1925).
Sin dal marzo 1925, poiché ha già ottenuto dalla Santa
Sede l'autorizzazione per l'ampliamento della casa parrocchiale e
per la costruzione di una chiesa, il Vicario Curato inoltra una circostanziata
richiesta al Comune per la cessione gratuita di mq. 468,53 di suolo
comunale adiacente all'attuale fabbrica sacra.
Intanto la Diocesi di Bari ha un nuovo Arcivescovo nella persona di
mons. Augusto Curi, il quale, avendo preso a cuore la pratica per
la realizzazione dei manufatti di cui innanzi, rimasta ferma per le
vicende politiche del Comune di Noicàttaro, chiede notizie
in merito al Prefetto di Bari, che lo assicura che detta pratica riprenderà
il suo iter non appena si insedierà al Comune il Podestà
(Nota del 14 marzo 1927).
Nell'ottobre del 1927 l'Ufficio Pontificio Case Parrocchiali in Italia
tramite l'ing. Angelo Galbiati, invia mons. Curi il progetto esecutivo
della casa parrocchiale redatto dal sac.te ing. mons. Spirito Maria
Chiappetta (Nota) n. 1601).
Subito dopo giunge anche la sperata cessione gratuita dei richiesti
468,53 mq. di suolo da parte del Comune con Delibere Podestarili nn.
90 del 27 dicembre 1927 e 41 del 28 luglio 1928, le quali prima di
essere definitivamente approvate dalla Giunta Provinciale Amministrativa
(23 agosto 1928 n 18778) hanno dovuto superare varie vicissitudini
giuridico-amminiostrtive.
Il possesso effettivo del suolo da parte della Curia avviene ufficialmente
il 30 giugno 1929. Alla fine dello stesso anno, la Curia ottiene dalla
Santa Sede un contributo di £. 60.000 per la costruzione della
casa parrocchiale, come da nota n. 4549 del 3 dicembre 1929 dell'ing.
Chiappetta, il quale ne autorizza anche l'avviamento dei laviori secondo
i suo progetto (Nota n.4563 del 3 dicembre 1929).
I lavori della costruzione della casa e nuova chiesa parrocchiale
vengono, però, iniziati secondo il progetto dell'arch. cav.
Saverio Dioguardi, giusta scrittura privata stipulata (il 1°
febbraio 1930) tra l'Arcivescovo mons. Curi ed il rappresentante
dell'impresa Nicola Dioguardi e figli [1]
.
Anche il Comune, per la circostanza, assegna un contributo di £.
50.000, da corrispondersi con 10.000 Lire annue a partire dal 1931
(Del.ra Pode.le n.45 del 29 marzo 1930).
Al comune fa eco il Ministero della Giustizia e Affari del Culto,
determinando un contributo di £. 5.000 (Nota del 2 luglio
1930).
La casa parrocchiale viene completata nel luglio 1930, mentre
proseguono i lavori per il campanile e la sacrestia.
[1]
Cfr. CURIA METROPOLITANA - BARI, UFFICIO ECONOMATO, Beneficio Parrocchiale
S. Nicola, Torre a Mare, cartelle C, foglio 19.