6. Pubblica istruzione
La scuola primaria pubblica
a totale carico del Comune, gratuita e obbligatoria dai 6 anni ai
9 anni (Leggi Coppino,1877; Orlando, 1904), su invito del Prefetto
- Presidente del Consiglio scolastico Provinciale, viene aperta nel
1888 anche nella vicina borgata marina di Torre Pelosa, che conta
più di cento abitanti, per favorire particolarmente l'istruzione
dei figli dei pescatori.
Per il Comune di Noicàttaro, direttamente interessato a tale
istituzione, non sono pochi i problemi da risolvere sia sotto l'aspetto
logistico che finanziario. Non disponendo, infatti, di locali propri
per uso scuola, deve ricorrere a quelli dei privati dietro pagamento
di un fitto, creando non pochi disagi agli utenti per il continuo
stato di emergenza dovuto ai vari cambiamenti di sede e alle chiusure
temporanee della scuola in qualsiasi momento dell'anno per il forte
calo delle presenze, tanto che complessivamente, non si superano talvolta
i 3 mesi di apertura rispetto al normale periodo scolastico.
Per tutti questi disagi, secondo le testimonianze raccolte, diversi
ragazzi preferiscono frequentare la scuola nel capoluogo del Comune,
trasferendosi momentaneamente in paese presso i loro parenti, altri
la evadevano totalmente.
Con l'apertura della
scuola in Torre Pelosa, dunque, il Comune va alla ricerca di locali
idonei in fitto, dove assicurare la continuità ed il regolare
svolgimento delle lezioni, e deve anche provvedere all'arredamento
interno (banchi, lavagne, ecc.); inoltre, come da contratto, ha l'obbligo
della manutenzione, trattandosi di locali appartenenti ai privati.
Esiste ,infatti, un impegno-spesa di Lire 108,60 del 1889 per le attrezzature
scolastiche (Del.ra
Cons.re n. 250 del 26 gennaio 1889)
e, di alcuni anni dopo, una proposta di costruire dei banchi nuovi
(Del.ra Giunta
n. 27 del 4 agosto 1893),
mentre nel 1897 si parla di una spesa di 12 lire per l'illuminazione
destinata alla scuola serale per un periodo di 6 mesi (Del.ra
Giunta n. 25 del 22 gennaio 1897).
Per quanto riguarda i locali per l'istruzione, nei primi anni vengono
utilizzati quelli dei germani Giuseppe e Vito Domenico Cinquepalmi
fu Giovanni ad un prezzo di 150 Lire annue (Del.ra
Giunta n. 46 del 2 novembre 1893)
ed una casina diproprietà di proprietà Logrocino (Del.ra
Giunta n. 179 del del 2 novembre 1898),
a cui favore rsulta versata una somma di 125 Lire (Del.ra
Giunta n.199 del 25 settembre 1900).
E a proposito della casina Logroscino, esiste un provvedimento di
liquidazione di una spesa di Lire 12,55 in favore del falegname Pasquale
Pignataro per varie riparazioni fatte (Del.ra
Giunta n. 43 del 22 gennaio 1897).
Il problema della ricerca dei locali uso scuola da prendere in fitto
prosegue per altri decenni, sino a che non sarà completamente
realizzato il nuovo edificio scolastico negli anni intorno alla seconda
guerra mondiale, quando ormai il territorio di Torre Pelosa è
sotto l'Amministrazione del Comune di Bari.
Siamo già nel
primo dopo guerra, con una popolazione stanziale ascesa straordinariamente
a più di 800 unità (864 ab. Al censimento 1921), ed
il problema del reperimento dei locali da adibire a scuola, infatti,
esiste ancora, come si evince dal dispositivo del documento di seguito
riportato:
«La Giunta all'unanimità
di voti, delibera:
Di togliere a pigione dal sig. Campobasso Angelo, per uso della nuova
scuola, il locale della casina di sua proprietà nella borgata
di Torre Pelosa, alle seguenti condizioni:
1° - Durata dal 15 corrente al 31 luglio 1922;
2° - Pigione di Lire 800 pagabile nel venturo anno;
3° - Consegna del locale al momento di presa di possesso da parte
dell'Amministrazione Comunale con redazione di apposito verbale e
consegna a fine della locazione;
4° - Obbligo dell'Amministrazione Comunale di riparare a sua cura
e spese tutte le mancanze, le rotture e li screzi che si potessero
verificare agli infissi ed ai muri del locale durante la locazione
(Del.ra Giunta del 12 maggio 1922).
Tra il 1922 ed il 1925
esistono altri provvedimenti che riguardano contratti di fitto per
locali ad uso di scuola con il sig. Lattanzio Nicola fu Filippo per
Lire1.200 annue (Del.re
Cons.ri nn.77 del 22 giugno e 163 de 22 giugno 1922),
e, con preciso riferimento al periodo ottobre - luglio, con il sig.
Campobasso Angelo per un canone mensile di Lire 800 (Del.ra
Giunta n. 258 dell'11 maggio 1923),
ritoccato a Lire 1.000 nel rinnovo contrattuale successivo (Del.ra
Giunta n.21 del 19 gennaio 1925).
La necessità di costruire un nuovo edificio scolastico comincia
a serpeggiare proprio all'indomani del primo conflitto mondiale, in
un clima di generale ripresa delle attività economiche e sociali.
Nel 1919, infatti, il Comune affida all'ing. Giovanni Logroscino l'incarico
di redigere un progetto, il preventivo di spesa, poi approvato dal
Consiglio Comunale
(Del.ra n. 75 del 28 maggio 1919),
ammonta a Lire 196.350. Ma nasce già qualche impedimento: il
proprietario del suolo individuato, il sig. Vito Troiani, non è
più disposto a cederlo; anzi, chiede lo spostamento più
a Nord del manufatto a costruirsi (come da comunicazione fatta dal
Sindaco ai Consiglieri presenti alla seduta consigliare del 20 febbraio
1922).
Intanto si fa strada l'ipotesi, per abbreviare le pratiche legali
necessarie, di realizzare per il momento solo il primo piamo dei due
previsti (seduta
del Consiglio del 20 febbraio 1922).
Qualcuno, invece, per evitale, propone di acquistare il fabbricato
privato di Angelo Campobasso, già adibito a scuola, previo,
però, benestare della speciale Commissione da adeguare naturalmente
a scuola (Del.ra
Cons.re n. 73 del 13 settembre 1926).
Questa proposta viene comunque accantonata, perché nel 1928
il Commissario Prefettizio del Comune approva il progetto di costruzione
del nuovo edificio scolastico (Del.ra
n. 14 del 13 gennaio 1928),
mentre il Podestà decide di contrarre un mutuo di Lire 120.000
con la Cassa DD.PP.(Del.ra
n,.4 del 9 novembre 1928).
L'anno seguente, lo stesso Podestà acquista dal sig. Troani
un suolo di mq. 1.276 al prezzo di Lire 7.069) pari a Lire 5.54 al
mq. cercando di dare una certa concretezza all'iniziativa e, nel giro
di qualche anno di diede corso alla inaugurazione dell'edificio (1930)
che viene adibito sia come sede della scuola elementare che dell'Asilo
infantile(Cfr.
Del.ra podes.le n. 12 del 16 maggio 1931).
Per quanto
riguarda la nomina del corpo insegnante, di competenza comunale fino
al1906, i problemi da affrontare seguono di pari passo quelli della
ricerca dei locali dove tenere le lezioni.
Con la nomina della maestra diplomata (titolo di maestra d'Asilo)
Luisa De Blasio, cui viene affidata la prima classe mista, nel 1888
nasce ufficialmente in Torre Pelosa la Scuola Elementare (Del.ra
Cons.re n. 263 dell'11 novembre 1888).
Dopo pochi mesi, però, forse per motivi legati alla indecenza
dei locali adibiti ad aula e allo scarso stipendio (a suo favore,
nel bilancio1889, viene previsto uno stipendio di Lire 300), la maestra
De Blasio decide di abbandonare il posto e le subentra Marianna Romano,
una maestra diplomata (Del.ra
Cons.re n.16 del 3 gennaio 1889).
Questa a sua volta , all'inizio del nuovo anno scolastico, viene sostituita
dalla sottomaestra Maria Colomba Stangarone (1861 - 1958), proveniente
dalla scuola Elementare di Noicàttaro , che svolgerà
il suo compito fino al 1906
Ma il nuovo anno scolastico non si apre sotto i migliori auspici.
Il Comune, infatti, preoccupato di sprecare il denaro pubblico, annuncia
un provvedimento inatteso, secondo il quale la Scuola, nell'anno in
corso, poteva essere chiusa in qualsiasi momento, qualora il numero
degli alunni frequentanti dovesse scendere sotto i trenta (Del.ra
Cons.re n. 251 del 20 settembre 1889).
La Prefettura di Bari, comunque, pur approvando tale provvedimento
(20 dicenùmbre 1889), invita il Comune ad assicurare che la
Scuola, anche se dovessero verificarsi quelle condizioni, rimanga
tuttavia sempre aperta.
Il problema si ripresenta all'inizio dell'anno scolastico 1892 - 93,
quando il Comune, adducendo dei validissimi motivi, manifesta fermamente
l'ìntenzione di non aprire affatto la Scuola, riservandosi
di aprirla l'anno venturo.
Infatti, nella seduta consigliare del 17 novembre 1892 presieduta
dal Sindaco R Didonna, viene fatto osservare «Che
le famiglie dimoranti in Torre Pelosa sono poche, le quali aumentano
solo nella stagione estiva; Che se il numero dei bambini cresce nell'estate,
di verno appena una quindicina se ne trovano in quel luogo aventi
l'età capace a meritare un prima istruzione, giacché
quasi tutte le famiglie nella stagione invernale si ritirano in paese;
Che nell'anno 1890, quando fu aperta in Torre Pelosa la Scuola mista,
altro non si ottenne se non uno spreco di danaro comunale per pagare
la maestra e per la mobilia sciupata, e fu precisamente in questo
riscontro che L'Amministrazione Comunale constatò non esservi
non più di sei o sette alunni in media che frequentavano la
Scuola e che della inutilità della detta scuola ebbe a convincersene
lo stesso Ispettore scolastico sig. Cucumazzo, il quale eseguì
sul luogo due o tre ispezioni in detto anno;
d'altronde che la finanza comunale è molto scarsa, da non permettere
almeno per quest'anno la riapertura dei quella scuola in Torre Pelosa»
Dopo queste considerazioni, il Consiglio, ritiene di esprimere «
parere contrario alla riapertura di una scuola mista in Torre Pelosa,
riserbando di prendere in considerazione la proposta nel venturo anno,
sempre che da un censimento rigoroso a farsi in tempo di verno e di
età si verrà ad assodare che vi sia un numero di alunni
competente a poter frequentare la scuola»(Del.ra n. 85).
Nel giugno del 1883,
a conclusione dell'anno scolastico corrente ed in prospettiva del
nuovo, il Comune, dietro le "vive insistenze" degli abitanti
di Torre Pelosa e delle Autorità scolastiche (Cfr.
Nota del 5 aprile 1893 del Regio Ispettore),
in vista dell'apertura di una "scuola unica"(1)
nella predetta borgata, sin dal prossimo ottobre propone alla direzione
della stessa la sottomaestra Stangarone, «essendo
di tal posto e meritevole non solo per la sua istruzione, ma anche
per la sua ottima e inappuntabile morale»,
alla quale dovrà fornire, «oltre
il locale per l scuola, un altro annesso per uso abitazione»
(Del.ra Cons.re n-44 del 21 giugno 1893).
Ciò per evitare l'ingiusto licenziamento dopo tanti anni di
lodevole servizio, di una maestra che era venuta a trovarsi fuori
della pianta organica della scuola comunale «per
la nomina di un maestro patentato alla classe da lei finora tenuta».
A termine dell'anno scolastico 1894/95, pur riscontrando l'inutile
apertura della scuola in Torre Pelosa «per
la quasi totale assenza di partecipanti»,
il Comune, su proposta dell'Assessore Gioacchino Gambatesa, decide
di continuare a tenere aperta la scuola mista sotto la direzione della
maestra Stangarone, alle condizioni già espresse nel deliberato
n. 44 del 21 giugno 1893 (Del.ra
Cons.re n. 31 del 13 agosto 1895).
Inoltre, anche per le vive richieste delle famiglie residenti, nomina
la sottomaestra Angela Vavalle come supplente della prima, in caso
di indisponibilità.
La documentazione relativa al corpo insegnati si ferma al 1906.
Questo perché, con la riforma Gentile (1923), si ebbe la statalizzazione
delle scuole elementari, passate di Comuni allo Stato e, dal 1933,
alle dipendenze del competente Ministero Statale.
Infatti, le scuole di Torre Pelosa, che erano già passate sotto
la Direzione Didattica di Mola (1909), dal 1° aprile 1934, data
ufficiale dell'aggregazione a Bari del territorio costiero nojano,
passarono a far parte della 1^ Cicoscrizione di Bari (Nota
del Provveditorto agli Studi di Bari n. 6178 - 14 aprile 1934).
Pertanto, ai Comuni rimase, come lo è tuttora, solo il compito
di provvedere alla realizzazione, manutenzione degli edifici scolastici,
nonché alla logistica per il funzionamento dell'istruzione.
(1)
Scuola unica: classe unica maschile e femminile, dalla prima alla
quinta elementare