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2. Proposte del Decurionato di utilizzo al meglio del terreno "S. Nicola"

Nell'esaminare le varie proposte di miglioramento del terreno comunale "S. Nicola", il Decurionato sceglie la possibilità di darlo in fitto a braccianti agricoli nojani o di altri Comuni (Del.ra Dec.le 5 giugno 1825). Per renderlo redditizio, invece, il Decurione Giacomo Siciliano propone, nella successiva seduta , di dare in enfiteusi tutti i fondi rustici di proprietà del Comune in Torre Pelosa e che, «ove una qualche porzione non trovasse avventori, perché non potrà assoggettarsi a veruna coltura, il Sindaco fosse autorizzato anche a farle sgravare del ruolo ed abbandonarla, onde esimere l'erario comunale medesimo dal peso del corrispondente contributo fondiario».
Chiamato ad esprimersi su tale proposta, il Decurionato ad unanimità decide:

« Che i fondi rustici che il Comune possiede alla "Marina" ed alle vicinanze di Torre Pelosa fossero cedute ad enfiteusi perpetua a bracciali cittadini nojani ed in mancanza anche a forestieri, nei stretti termini del titolo nono libro 3° della prima parte del Codice Civile, con la modifica, però, delle seguenti condizioni e col pagamento del canone qui sotto designato:
1° - Che le dette terre da cedersi in enfiteusi debbano popolarsi di piante di fico, di viti e di altre frutte. Ciò deve farsi nel corso dei primi tre anni, sotto pena, in mancanza, di darsi luogo alla devoluzione e l'enfiteuta essere obbligato a pagare a titolo di multa un'altra somma annuale eguale al canone;
2° - Che il canone a stipularsi sia calcolato al cinque per cento lordo di decimo;
3° - Che il valore debba darsi da due periti eletti di comune compenso;
4°- Che il prezzo, che questi daranno, farà da base sulla quale si promuoveranno le subaste»

(Del.ra Dec.le del 4 novembre 1827).