IL SABATO SANTO MATTINA: PASQUA DI RESURREZIONE
Non appena rientrata in chiesa la processione
dell'Addolorata, si procedeva a sistemare sull'altare maggiore il
grande ventaglio diviso in due parti, le quali erano tenute unite
da un gancio. Al centro del ventaglio era dipinta una croce con
un panno bianco pendente dai bracci e lungo il bordo superiore la
scritta "Sepulto Domino". Dietro detto ventaglio veniva situata
la statua di Gesù Risorto (v. disegno).
Il rito della Resurrezione era così come adesso. Ricordo che suscitava
l'ìlarità generale dei presenti alla celebrazione, quando don Ciccio
Cinquepalmi e don Vito Sisto, al termine del rito della benedizione
della nuova acqua santa nel fonte battesimale, aspergevano l'assemblea
con la stessa in maniera abbondante come buono auspicio. L'attenzione
dei fedeli, poi, veniva sollecitata al massimo quando don Nicola
Didonna e don Saverio di Troilo si alternavano nella lettura in
latino delle antiche profezie e cantando alcuni versetti in gregoriano.
Era Particolarmente attesa la ripetuta cadenza delle parole "Nabuccodonosor
Re", eseguita da don Nicola Didonna. Appena don Nicola iniziava
il canto delle litanie dei santi, mentre gli officianti erano bocconi
ai piedi dell'altare, i presenti incominciavano ad agitarsi perché
sapevano che il momento della risurrezione era vicino.
Il sagrestano Ciccio, dopo aver sistemato sul tavolato posto dietro
l'altare, un bel braciere di carboni ardenti, era pronto a versare
su di essi un buon pugno di incenso.
Intorno alle ore 12 - 12,30, non appena il celebrante intonava il
"Gloria", Ciccio versava l'incenso sui carboni, da cui si sprigionava
una densa nuvola di fumo odoroso, e contemporaneamente tirava la
cordicella che sganciava le due parti del ventaglio, le quali, aprendosi,
facevano apparire tra la nube d'incenso la statua di Gesù risorto
tra battimani e la gioia dei presenti, che si auguravano la Buona
Pasqua. Nello stesso istante venivano lasciate libere delle colombe
bianche. E tutte le campane, finalmente "sciolte", tornavano a suonare
a festa, annunziando al paese la gioia della Risurrezione di Gesù.
Ed era Pasqua!.
Il ventaglio veniva ripiegato e depositato nel piccolo locale sito
all'esterno del cappellone del Rosario, insieme agli altri oggetti
che servivano nelle particolari circostanze liturgiche. Tra questi
vi era la grande raggiera dorata con al centro l'ovale, ove si deponeva
il cestino con paglia con Gesù Bambino nella ricorrenza del Santo
Natale.
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