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Noicàttaro. Chiesa Matrice: il grande Ventaglio di circa m.3x2, che fino agli anni '50, nella mattinata del Sabato Santo, serviva a celare la statua delGesù Risorto fino al canto del Gloria durante la celebrazione della Messa di Pasqua (ricostruzione grafica)

 

IL SABATO SANTO MATTINA: PASQUA DI RESURREZIONE

Non appena rientrata in chiesa la processione dell'Addolorata, si procedeva a sistemare sull'altare maggiore il grande ventaglio diviso in due parti, le quali erano tenute unite da un gancio. Al centro del ventaglio era dipinta una croce con un panno bianco pendente dai bracci e lungo il bordo superiore la scritta "Sepulto Domino". Dietro detto ventaglio veniva situata la statua di Gesù Risorto (v. disegno).
Il rito della Resurrezione era così come adesso. Ricordo che suscitava l'ìlarità generale dei presenti alla celebrazione, quando don Ciccio Cinquepalmi e don Vito Sisto, al termine del rito della benedizione della nuova acqua santa nel fonte battesimale, aspergevano l'assemblea con la stessa in maniera abbondante come buono auspicio. L'attenzione dei fedeli, poi, veniva sollecitata al massimo quando don Nicola Didonna e don Saverio di Troilo si alternavano nella lettura in latino delle antiche profezie e cantando alcuni versetti in gregoriano. Era Particolarmente attesa la ripetuta cadenza delle parole "Nabuccodonosor Re", eseguita da don Nicola Didonna. Appena don Nicola iniziava il canto delle litanie dei santi, mentre gli officianti erano bocconi ai piedi dell'altare, i presenti incominciavano ad agitarsi perché sapevano che il momento della risurrezione era vicino.
Il sagrestano Ciccio, dopo aver sistemato sul tavolato posto dietro l'altare, un bel braciere di carboni ardenti, era pronto a versare su di essi un buon pugno di incenso.
Intorno alle ore 12 - 12,30, non appena il celebrante intonava il "Gloria", Ciccio versava l'incenso sui carboni, da cui si sprigionava una densa nuvola di fumo odoroso, e contemporaneamente tirava la cordicella che sganciava le due parti del ventaglio, le quali, aprendosi, facevano apparire tra la nube d'incenso la statua di Gesù risorto tra battimani e la gioia dei presenti, che si auguravano la Buona Pasqua. Nello stesso istante venivano lasciate libere delle colombe bianche. E tutte le campane, finalmente "sciolte", tornavano a suonare a festa, annunziando al paese la gioia della Risurrezione di Gesù. Ed era Pasqua!.
Il ventaglio veniva ripiegato e depositato nel piccolo locale sito all'esterno del cappellone del Rosario, insieme agli altri oggetti che servivano nelle particolari circostanze liturgiche. Tra questi vi era la grande raggiera dorata con al centro l'ovale, ove si deponeva il cestino con paglia con Gesù Bambino nella ricorrenza del Santo Natale.