LA QUARESIMA IN PARROCCHIA
Il periodo quaresimale era considerato il tempo più propizio di
istruzione religiosa per un vero cammino di conversione, in preparazione
ai riti della Settimana Santa e Pasqua.
Al suono della "campana dei maccheroni", verso le ore venti del martedì
grasso, che chiudeva il Carnevale, era usanza in ogni famiglia consumare
a cena i maccheroni al ragù, avanzo del pranzo di mezzogiorno, poiché
dall'indomani cominciava la Quaresima.
A quei tempi la Quaresima era molto più sentita di adesso. Infatti,
durante il periodo quaresimale non si " camma-r'-v" (non si mangiava
carne).
Da un documento comunale del 1857 (delibera decurionale) si evince
che, durante il periodo quaresimale, in paese stava aperta una sola
beccheria per i bisogni degli ammalati In Chiesa Madre, dopo la funzione
delle "Ceneri", si provvedeva a coprire con panni viola, colore di
penitenza, tutte le immagini sacre. Lo stesso avveniva in tutte le
altre chiese del paese.
Quaresimalista per molti anni, su invito di don Servidio (1941 - 1954),
fu il mio amico fraterno P. Angelo Centrulli S. J., originario di
Cassano Murge, dove era nato (1916 - 1992).
P. Angelo aveva vissuto la sua infanzia, insieme ai suoi genitori,
a Noicàttaro, presso la Masseria Volpe, che tuttora si trova in contrada
Votino, ai confini con il territorio di Triggiano. Quindi, intorno
al 1930, con la sua famiglia, fece ritorno a Cassano Murge, dove,
sotto la direzione spirituale del suo Arciprete, don Giuseppe Lucafò,
che era nativo di Noicàttaro (vi era nato nel 1882, dopo il giubilato
si ritirò presso il fratello in Bitritto dove terminò la sua vita
terrena anni dopo)[6],
maturò la sua vocazione al sacerdozio, entrando nell'ordine dei Gesuiti.
Nei tempi andati (fino alla fine dell'Ottocento circa) il quaresimalista
veniva scelto tra una terna di idonei predicatori segnalati dall'Arciprete
all'Amministrazione Comunale, poiché il compenso gli veniva corrisposto
dal Comune, che attingeva dai fondi per il culto previsti nello stato
discusso (=Bilancio).
Le prediche si tenevano nelle prime ore della sera dei giorni di mercoledì
e venerdì. I fedeli venivano informati mediante il suono specifico
delle campane. Un giorno Ciccio il sagrestano, durante il periodo
delle prediche, raccontò a me ed ai miei amici luigini una storiella
un po' buffa riguardante un quaresimalista avvenuta la sera in cui
la predica era suddivisa in sette parti, che seguivano la drammatizzazione
liturgica della Passione di Gesù.
Il predicatore tra una parte e l'altra si sedeva brevemente e sorseggiava
qualcosa da un bottiglione(vino) per schiarirsi la voce.
Poco dopo riprendeva a parlare con più calore. Alla fine dell'ultima
parte, mentre si accingeva a dare le benedizione col Crocifisso prelevandolo
dal pergamo donde predicava, abbassò un po' di più la mano ed invece
di prendere il Crocifisso sollevò per isbaglio il bottiglione, esclamando,
rivolto ai presenti: "Ecco come i vostri peccati hanno ridotto Gesù
Cristo!". E i fedeli di rimando" Bugiardo non siamo stati noi a ridurre
a zero il contenuto del bottiglione, ma tu, buon bevitore!".
Certo, la storiella va presa con il beneficio d'inventario.
L'ironia durante certi avvenimenti non è mai mancata, come del resto
anche oggi.
[6] Don
Giuseppe Vito Lucafò fu arciprete di Cassano Murge dal 1931
al 1951. Morì a Binetto (Ba) nel 1958.