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Conclusione

Chi vuoI conseguire il vivere degnamente la vita dei nostri antenati, buoni o cattivi che siano stati, deve munirsi del passaporto conoscitivo dei sacrifici, delle rinunce, delle sofferenze, da quelli coscientemente accolti, senza mai perdere la fiducia nel Credo atavico, perché difficilmente sarà traghettato verso un futuro onesto e giusto.

In questo tempo nel quale a volte viene meno la conoscenza del Passato, indispensabile alla crescita dell'uomo, rivalutiamo i nostri luoghi di culto per testimoniare e mantenere viva l'essenza del nostro Credo.

E a questo proposito, invito il lettore a riflettere sulla celebre terzina dantesca della Divina Commedia (Inferno, XXVI, 118-120), quando Ulisse redarguisce i suoi compagni di sventura:

Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza.

 

 

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