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Fine del Beneficio palatino

Il vice delegato per l'Amministrazione civile della Real Basilica Palatina di S. Nicola e rappresentante legale del delegato ufficiale per l'Amministrazione civile delle reali basiliche palatine pugliesi (ordinamento ecclesiale autonomo dal Vaticano), il sig. Corrado Sabatelli di Giuseppe, il 20 ottobre 1921 dà in fitto ai sigg. Decaro Nicola e Mummolo Giovanni per otto anni continui i terreni del Beneficio con il canone annuo di Lire 660, mediante atto notarile rogato dal notaio Giuseppe Armenise [nota 3].

A seguito di due esperimenti d'asta, i terreni, in data 7 dicembre 1922, rimangono aggiudicati definitivamente ai germani Nicola, Filomena e Antonia Losito Francesco. Con un altro atto rogato dal notaio Armenise il 20 gennaio 1923, i germani Losito li rivendono ai coniugi Nicola Decaro fu Stefano e Anna di Bello per complessive Lire 8.183. Per l'uso del manufatto, restano valide tutte le condizioni previste nel- l'atto di fittanza rogato il 2 luglio del 1848 dal notaio Liberato Altieri, accettate pienamente dall'erede degli acquirenti.
Venduti tutti i terreni facenti parte del Beneficio della chiesetta, è rimasto in proprietà della Basilica di San Nicola solo il manufatto.
Adesso il tempietto è custodito e tenuto in ordine dagli eredi Decaro, nella cui proprietà esso ricade.

 

Note

3 Atto n. 526, registrato a Bari il 7 novembre 1921, vol. 98, foglio 180. Il documento è conservato presso 1'Archivio Notarile di Bari.

 

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