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  Prospetto del manufatto elaborato dall'arch. nojano Vito Ardito.  

   
  La facciata della cappella di Santa Maria Incoronata.

   
 
L'altare della Vergine Incoronata.


 

 

 

 

CAPPELLA DI
SANTA MARIA INCORONATA

Erezione del manufatto

Dopo un'attenta ricerca e lettura dei documenti cartacei non sono stato in grado di risalire con certezza all'epoca di costruzione di questa piccola fabbrica suburbana a croce latina sita sulla strada vicinaIe omonima, che si è poi rivelata essere un Beneficio della Basilica (ex Palatina) di San Nicola di Bari.
Nel frammento della pergamena n. 1357 del 23 aprile 1577, che si trova nel C.D.B. (Codice Diplomatico Barese), si accenna genericamente ad un Beneficio Ecclesiale istituito in Santa Maria de Noa, denominazione che non trova concordi gli storici locali nell'attribuirla chi alla cappella in questione, chi a quella della Madonna della Lama.
Notizie più specifiche provengono dal verbale della visita pastorale fatta nel novembre 1593 dall'arcivescovo Riccardi:

La Cappella di S.ta Maria dell'Incoronata, fuora le mura di Noya duoi (due) miglia incirca lontana. Rettore Abbate Gio[vanni] Vincenzo della Gatta, secretario del Cappellano Maggiore in Napoli, rende ducati duodici l'anno d[a] censi et beni stabili, con peso di quattro messe l'anno, nei quattro venerdì di marzo, et la processione di tutto il Capitolo, il terzo di Pasca (Pasqua): dette messe si celebrano et la detta processione si fa a suo tempo. Manca ne l'altare candelieri, cuscini, carta di gloria, crocetta, et del resto stà mediocremente ordinato. Bisogna anco chiuderla con chiave.

Sono in molti a ritenere che sia stato proprio l'abate Della Gatta, quale beneficiario designato dal Cappellano Maggiore di Napoli, a far erigere il manufatto e a dotarlo d'ambienti famigliari per il riposo estivo.
Esiste il frammento di un documento del 1756 che fa parte di una raccolta dal titolo Carte diverse, conservata presso l'Archivio della Basilica di San Nicola di Bari, in cui è dichiarata l'appartenenza della chiesetta dell'Incoronata alla citata Basilica:

Da più secoli essa Real Chiesa ha posseduto, siccome possiede pacificamente nello territorio della Terra di Noja una chiesa sotto il titolo di S. Maria l'Incoronata con alcuni territori e censi in cui sta fondato un Beneficio.

In un altro frammento delle Carte diverse si accenna all'esistenza di beni e suppellettili sacre in dotazione alla cappella:

Beni mobili, suppellettili e utensili sacri, esistenti presso il Sig. Can. Buono della Collegiata di Noja, appartenenti alla Badia dell'Incoronata di detta Terra, che dal med.mo Cano.co debbonsi consegnare, ora ch'è spirato il fitto della Badia suddetta a tenore degli istrumenti per notar D. Luigi Mele del lO luglio 1797...appartenenti alla Badia della d.ta Terra.

Da questo documento si evince che il canonico Buono [nota 1], dunque, aveva in fitto i beni mobili e forse anche quelli immobili della chiesetta, che, per la scadenza della fittanza, doveva riconsegnare al legittimo proprietario.
Notizie sull'arredo interno provengono da un atto notarile di fit- tanza rogato il 2 luglio 1848 dal notaio Liberato Altieri [nota 2] :

Una statua di Maia SS.ma Incoronata col Bambino di legno è riposta in una nicchia chiusa con cristalli, ... una campana pel campanile ed un campanello per la celebrazione delle messe, ... un quadro di San Nicola di Bari, ... un calice d'argento con piede di ottone e patena d'argento, ... un messale usato certo (coperto) di pellerossafregiata d'oro con lo stemma 'del real Capitolo di S. Nicola riposto in una cassettina di tavola.

 

 

Il campanile a vela sul lato orientale della chiesetta
La teca contenente il simulacro originario di legno policromo.

Note

1 Il canonico Francesco Buono, figlio di mastro Giuseppe e di Giacoma Addrisi, nasce a Noja l'8 marzo 1727 e muore quasi novantenne durante la peste del 1815-16.
2 Copia del documento è conservata presso l'Archivio Storico nicolaiano di Bari.


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