PREFAZIONE
Dopo aver pubblicato vari studi su persone, luoghi ed origini di Noja, Giacomo Settanni ha affrontato il vasto campo dei luoghi sacri del suo paese.
Iniziò pubblicando nel 2003 la relazione sulla Chiesa Matrice fatta dall'arciprete don Giuseppe Carlo Saraceno, nel maggio 1730, a mons. Carlo Michele D'Altan, arcivescovo di Bari.
Nel 2005 seguì un ampio studio sulle origini e vicende, dal sec. XI al sec. XX, della stessa Chiesa Matrice, e nell'anno successivo allargò lo sguardo alle Chiese extra moenia di Noja.
Ora ci trasmette le notizie raccolte «con incontenibile curiosità» sulle Cappelle di Noja «non più esistenti».
Questa indicazione ci fa immaginare le difficoltà incontrate per rispondere ai tanti quesiti su tali luoghi.
Oltre che di antichi manoscritti ricercati con cura certosina, risalenti al Mille, l'Autore si è servito anche delle testimonianze dei lavoratori della terra, che hanno saputo conservare e trasmettere le tradizioni dei loro avi.
Non ci stupisce, pertanto, se le ricerche storiche talvolta "ingarbugliate" producono affascinanti emozioni o spiacevoli turbamenti, come dinanzi alla distruzione voluta di alcuni manufatti sacri.
Per tante rare e preziose notizie dateci e per le emozioni suscitate nel nostro animo con questo appassionato studio sulle Cappelle, nelle quali e attorno alle quali i nostri nonni hanno pregato e lavorato, va il nostro ringraziamento all' Autore e l'augurio che la dolce voce mater na della "Vergine Assunta", cui la Cappella di Via del Popolo 19 era, ab origine, intitolata, lo segua durante l'elaborazione dei suoi lavori storici, dicendogli: «...ti sono sempre accanto, perché i tuoi lavori sono dedicati alla gloria di Dio Padre».
Nel rapporto con il caro e "oscuro" Giacomo, tanto ricco d'amore per gli altri, rileggo con più attenzione il quadretto manzoniano del l'incontro di Don Abbondio, raffigurato da me, con i bravi di Don Rodrigo.
Mi trovo ancora a passeggio, in un meraviglioso tramonto ottobrino, per le campagne vicine al paese, quando, giunto ad un bivio, sono bloccato da due bravi (guardie campestri). Uno di questi mi riferisce che lo Skòteinos (termine greco che significa l'Oscuro: nomignolo attribuito al filosofo Eradito a causa delle sue poco comprensibili teorie filosofiche) nojano m'ingiunge irrevocabilmente di redigere subito la prefazione al libro sui luoghi di culto non più esistenti e preparare con cura la presentazione del lavoro.
Sul momento, questa minaccia mi turba molto. A causa della mia età, temo di non poter sopportare certe emozioni, trattandosi di Giacomo, però divengo improvvisamente gioioso e così rispondo al bravo: «Accetto volentieri di celebrare il "matrimonio": di redigere la prefazione e presentazione del lavoro, perché finalmente si prenda atto dell'esistenza dello Skòteinos nojano».
MONS. LUIGI STANGARONE
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