3.
Comportamento del personale di guardia
Durante il periodo in cui, indistintamente, operano in Torre
Pelosa tutti i militari addetti ai servizi di guardia, si verificano
dei fatti abbastanza incresciosi provocati da taluni preposti doganali,
i quali, andando oltre le proprie mansioni, arrecano danni patrimoniali
a diversi proprietari terrieri della zona, che ne fanno continui reclami
al Sindaco di Noja.
La relativa numerosa documentazione reperita è stata, però,
opportunamente selezionata per mettere in evidenza solo due casi di
particolare arroganza, di cui si sono resi protagonisti due militari
graduati: il brigadiere Francesco Lattanzio ed il brigadiere Raffaele
Mazzarella, entrambi comandanti, in tempi diversi, della forza militare
di Torre Pelosa.
Il primo caso riguarda lo scorretto comportamento del brigadiere Lattanzio,
che il Sindaco pro - tempore addita all'Intendente di Bari, chiedendone
il trasferimento in altra sede:
«Noja, lì 25
agosto 1833
SIGNORI
Questo don Francesco Positano
si è meco doluto che l'attuale Brigadiere de' Dazi Indiretti, di cui
ignora il nome e cognome, stabilito al Litorale di Torre Pelosa, avant'ieri
con due donne che debbono supporsi di non buona condotta s'intromise
nella di lui possessione denominata Pezza delle Conche ivi situata,
al pari che aveva praticato ne' giorni innanzi e che il nominato Vito
Lonardo Santamaria, uomo di addetto al servizio di esso Positano,
avendogli manifestato che il di lui padrone non voleva affatto che
alcuno vi s'introducesse in quel podere, il Brigadiere aveva prodotto
contro di esso minacce con parole offensive e indecenti e finanche
con aver seriamente percosso il Santamaria, contro di cui impugnò
finanche lo schioppo. Ad allontanare ogni inconveniente ed altre doglianze
di quei proprietari di possessioni, non sembrandomi la condotta dell'accennato
Brigadiere troppo lodevole, il quale invece di attendere al suo dovere,
disturba piuttosto la quiete de' proprietari, io prego la di Lei bontà
disporre la di lui traslocazione, destinandovi in rimpiazzo altro
soggetto tranquillo».
Il secondo caso tira in ballo li brigadiere Mazzarella, il cui
operato è denunciato in una "memoria" del 1837 del Sindaco pro - tempore
destinata all'Intendente di Bari.
«MEMORIA
il sig. Brigadiere della
Forza Armata Raffaele Mazzarelli con destini in Torre Pelosa, il modo
di agire è questo: ha devastato e sta tuttavia devastando le
contrade di detto posto con tagliare anche degli alberi di fichi appartenenti
al Comune di Noja, non di meno obbliga alle guardie di andare di notte
a rubare legne e verdure, hanno assassinato (=devastato) anche i territori
di Triggiano; tanto che tutti i bracciali appartenenti alla Comune
di Noja che quelli di Triggiano, i quali reclamano pietà per
le rovine che fanno in dette contrade: Si avverta che il medesimo
Brigadiere malmena i poveri pastori, che vanno a pascolare gli animali
vicino alla Torre col dirci che vuole essere riconosciuto (=rispettato)
e molto minaccia di bastonarli.
Dippiù un povero meschino di Noja, che di continuo si porta
alla Marina per raddolcire i lupini, viene anche perseguitato da questo
e ogni volta che passa deve lasciare un mezzo stuppello (circa kg.
12) di lupini; in difetto gli diceva:«ti arresto (=sequestro)
il somaro».
Riguardo, poi, ai poveri marinai pescatori, questi sono posti colle
spalle al muro pretendendo 30 grana per notte di pesca, specie dopo
che è stato tolto il divieto di pescare per la peste e tante
altre bricconate. Si raccomanda perciò alla Autorità
di Noja per vietare qualche disguido (=sopruso).
P.S. Si avverte ancora che il detto Brigadiere ha rubato per questi
contorni grande quantità di bambagia colla sua famiglia. Di
ciò vi sono delle testimonianze». [1]

L'episodio
del venditore di lupini fermato dal brigadiere Mazzarella.
(Illustrazione di Rosaria e Garmana Pignatelli)
[1]
Tutti i documenti relativi all'argomento si trovano
presso l'Archivio Storico del Comune di Noicàttaro, fasc, n°
426: Ramo Dogane e Dazi Indiretti, 1838.