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Le vacanze al mare ed uno sposalizio.

Personaggi:Teresa Bello, Giacomo Desimini, la bassa musica diretta da Onofrio Pagliarulo e composta da adulti e ragazzi. Località del territorio costiero nojano denominata Fontananuova, meglio fontana viva. Perché fontana nuova o viva? In tempi molto remoti quando molti nojani in particolare essendo muratori con pochi soldi si costruirono abusivamente su terreno demaniale (all'epoca di nessunissimo valore trattandosi di terreno roccioso) delle modeste residenze estive, il pescatore Nicola Cinquepalmi organizzò un piccolo sciale per la depurazione delle cozze nere in quanto da una piccola grotta tra gli scogli bassi scendeva dall'entroterra una corrente di acqua dolce molto fredda idonea ad addolcire le cozze nere. Ciò per consentire ai villeggianti, tutti nojani (dalla metà di giugno a quella di settembre) , di procurarsele senza dover recarsi ad un altro sciale, gestito dal sig. Giuseppe Di Bari, distante una sessantina di passi verso Torre Pelosa, per non correre rischi di cadute camminando sui ciottoli accatastati dai marosi marini nei giorni di mare grosso. Detto impianto fu poi abbandonato negli anni 1938 - 40 con la costruzione di una comoda strada di collegamento con il nucleo abitativo più sviluppato di Torre Pelosa. I villeggianti della località in parola vivevano come se fossero tutta una famiglia, alla buona, le mamme erano operose sin dal mattino presto lavorando con i ferri le maglie di lana o le calze di cotone per l'inverno, mentre la sera, dopo la recita del rosario, si raccontavano le avventure del passato.
Teresa Bello gestiva l'unico esercizio d'alimentari e bevande.
Nelle serate più calme con la luna piena che rendeva l'acqua dell'ansa del mare più scintillante si organizzava qualcosa di diverso per divertirsi sino a tardi. Era consuetudine che in camere della casa della Bello alloggiasse Giacomo Desimini, fratello del molto ricco Rocco, con la moglie ed un nipote. Il Pagliarulo Onofrio con gli altri adulti concordarono con il detto Giacomo che una sera quando la luna era al vertice, s'invitasse la signorina Bello ad accettare di far da sposa a fianco di Giacomo durante il corteo nuziale dalla casa di costei sino alla spiaggia.
Avutone il consenso, si organizzò tutto a puntino. Ogni componente la musica si provvide di uno strumento casalingo idoneo allo scopo. Si preparò a festa l'uscio della Bello, che indossò un vestito di circostanza ed appena comparve sull'uscio la banda intonò una mazurca. Lo sposo si presentò per invitare la sposa a prendere il suo braccio . Il corteo raggiunse il posto previsto. Michele Pannarale presiedette la cerimonia dello scambio (fittizio) dell'anello e del sì. Dopo di che, il Giacomo disse con enfasi due parole di circostanza:
"A voi pesci tutti ed in particolare gli ottimi cefali che vivete in queste acque, anche se siete muti, ma non sordi al richiamo della natura, in questa festevole serata accogliete, come si deve, la signorina Teresa Bello che con voi si sposa immergendosi nella vostra acqua per godere del vostro amore".
Compiuta l'immersione per qualche minuto, la Bello guadagnò la scogliera ed in corteo tornò a casa. Dopo circa una mezzoretta la musica si portò dietro le persiane della Bello e le cantò la serenata: "Cosa si dà da mangiare alla zita la prima sera..... ".

 

 
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