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Cappella di
S. PIETRO IN FOGLIANO ENTRO LE MURA

Questa cappelletta rurale era sita in contrada detta Trappeto, al confine con il Comune di Capurso, lungo la veçchia strada che da Noja conduceva a detto paese, passando dinanzi all'attuale cimitero. Si può, se ancora c'è, osservare qualche pietra del manufatto in un terreno di proprietà del prof. Domenico Divella, di felice memoria, gestito, sino a qualche tempo fa, da un amico contadino del professore, il quale affermava che Divella l'avesse acquistato con l'intento di procedere ad uno scavo organizzato, ipotizzando che, per essere vicino al terreno utilizzato per il nuovo cimitero, nel quale furono rinvenuti parecchi oggetti del passato, anche quello da lui acquistato poteva dare le stesse sorprese.

Si vuole che il lemma "Fogliano" rivenga dal fatto che sotto la zona di terreno vegetale ci sia una ricca zona di lastre calcaree sovrapposte, che avrebbero dato la denominazione alla cappella. La cosa, se vera, è molto importante, poiché in tempi non molto lontani si vociferò che erano state rinvenute lastre di pietra con mosaico, che sarebbero appartenute a detto manufatto.

Una curiosità che si è rivelata certezza è che nella zona c'era una grande specchia di pietre, una specie di mausoleo per personaggi di un certo rango.

È sempre il sig. G-s-pudd (Giuseppe Dipierro) a riferirmi che il mausoleo (specchia) era la tomba della Principessa di Cellamare, e che con altri amici rovistò da cima a fondo i residui d'essa rinvenendo una tomba già depredata. Trovò solo una piccola ciotola, di colore bruno, con cerchi di diverse tinte. Fu acquistata dall'insegnante Francesco Biancofiore per 300 lire.

 

 

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