D.O.M.
PREMESSA
Nella premessa alla prima parte del mio volume “Istituzione
Opere Pie Comunali”…, pubblicato nel 1995, ho fatto
riferimento al proposito espresso dalla Congregazione di Carità
nojana (l’Ente a carattere nazionale costituito al posto delle
abolite Corporazioni Religiose) di istituire in paese anche un Asilo
Infantile per bambini poveri od orfani e di sistemarlo in alcuni
locali dell’ex Convento dei Cappuccini, del quale il Comune
era divenuto proprietario a seguito della richiesta comunale avanzata
alla Direzione Generale del Fondo per il Culto.
Questo Ente amministrativo fu istituito dal Governo (1861 - 1866)
in esecuzione delle Leggi Albertine, che stabilivano la soppressione
di tutti i Conventi, Monasteri e Corporazioni Religiose esistenti
in Italia.
Il Comune concesse l’uso dell’ex Convento alla locale
Congregazione di Carità per lo svolgimento delle attività
socio - assistenziali comunali.
È il primo tentativo concreto, nel nostro piccolo centro
agricolo, di istituire un’opera del genere, che nasce, però,
grazie all’impegno del sindaco pro tempore Saverio POSITANO,
il quale accoglie l’invito prefettizio del 19 maggio 1865
come necessità primaria per la redenzione delle “plebi
analfabete ed incivili”. Per il Comune, il cui erario è
sempre in gravi difficoltà, la promessa concessione di un
contributo dello Stato apre le porte alla possibile realizzazione
della Istituzione.
La struttura edile più adatta al caso, per ospitare fino
a 50 bambini, per decisione del Consiglio, viene però localizzata
in una parte dell’ex Convento dei Carmelitani Calzati, divenuto
anch’esso di proprietà del Comune (ceduto dal Fondo
per il Culto), diversamente da come ipotizzato dalla Congregazione
di Carità.
L’Asilo, quindi, la cui istituzione era stata deliberata il
15 novembre 1868, apre i battenti nell’ex Convento carmelitano
soltanto il 15 febbraio 1870, dopo aver superato tutti i complessi
e intricati adempimenti burocratici di Legge.
La vita dell’Asilo è travagliatissima. La gestione
della Istituzione si trascina tra le continue discordie interne
dei componenti la Commissione Amministrativa e i Consiglieri Comunali
che si succedono nel tempo. Le nomine dei primi componenti della
detta Commissione e dei successivi si svolgono tra continue battaglie
di ricorsi per le procedure adottate, ritenute illegittime. Le dimissioni
immediate degli eletti Presidenti o componenti sono la regola.
I personalismi e le preferenze dei Sindaci e dei componenti la Commissione
collegati a certi personaggi della Delegazione scolastica di Andria,
cui Noicattaro appartiene, rendono sempre più difficili i
rapporti tra gli Amministratori dell’Asilo, il Comune e le
Congregazioni Religiose locali, nelle cui mani è il destino
della voluta Istituzione filantropica, la quale, a causa di ciò,
diviene sempre meno assistenziale ed educativa.
In tanta confusione, a rimetterci sono quei bambini poveri ed orfani
che sperano di radunarsi attorno alla loro “Biancaneve”
per apprendere i primi elementi del sapere e del vivere civile.
In ultima analisi, l’Asilo comunale per l’infanzia è
uno dei tanti tasselli di cui si compone il quadro di quella lunghissima,
folcloristica avventura socio-politica, pseudo-filantropica, clerical-massonica,
comunque animata da ottime intenzioni, fatta vivere alla Comunità
nojana con un primo atto recitato tra il 1865 ed il 1891 da alcuni
emblematici personaggi, il cui nome era sempre preceduto dal “don”,
ed un secondo atto, dal 1930 al 1954, da altrettanti personaggi
animati da ottime opinioni filantropiche.
Noicàttaro, 1° novembre 2001
Giacomo 7’anni
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